Food disorders: effects on our teeth

disturbi alimentari e denti, food disorders

The incidence of food disorders has increased in the last few years. This is why the smile specialists have a very important role on prevention and patient treatment.

 

 

 

 

 

Reading the signs

The signs of the consequences of food disorders in the oral cavity are many and affect not just our teeth, but also the mucosa, the salivary glands, the periodontium and, in some cases,  the temporomandibular articulation.

Many oro-dental manifestations of food disorders appear in the first stages of the disease. If they are read correctly, they can represent a real alarm bell for the dental hygienist and the orthodontist. They will then be able to carry out a more in-depth analysis and an early diagnosis, sometimes in collaboration with a specialist in food disorders.

Of course the main treatment consists in finding a final solution to the disorder. However it is possible to treat, at least partly, some problems which attack the dentition, thus improving the patient’s condition momentarily.

Anorexia and bulimia

In cases of food disorders such as anorexia and bulimia, in which we try to “neutralize” the ingested caloric intake through self-induced vomiting or laxatives, the effects of the intestinal acids on the oral cavity, associated to a nutritional deficiency, are soon clear such as:

  • Dental erosions caused by the demineralization due to the acidity of gastric acids to which teeth are exposed, associated with brushing – often intense – following episodes of vomiting.
  • Discoloration (change in the teeth color) due to the thinning of the enamel which makes the underlying dentin of a yellowish-orange color more visible.
  • Dentin sensitivity caused by the thinning of the enamel placed to protect against thermal stimuli, such as hot and cold, mechanical stimuli (chewing) and chemical ones caused by ingested sugars.
  • Thinning, fracture and shortening of the margins of incisors due to their natural reduced thickness and because of their major exposure to the passage of gastric acids. At first the inner surfaces are those suffering the most. As the disorder continues, however, the incisor margins fracture, making the smile look old. In the long run, the back teeth can also wear out and present a flat aspect with reduced chewing ability.
  • Facial aging for the loss of support to lip and cheek tissues with a deepening of the wrinkles around the mouth (perioral tissues).
  • Feeling of dry mouth due to inflammation and reduced functioning of the salivary glands.
  • Appearance of oral ulcers and pain in the gums.
  • Increased exposure to carious attacks.
  • The reduction of the teeth vertical dimension can raise temporomandibular joint pathologies with alterations of the mouth normal functional movements.

food disorders

*quote from Article published on Cosmetic Dentistry Italian Edition, December 2016

How can the dentist intervene?

During the first stage the hygienist or the odontologist will not only train the patient on the cadiogenic properties of the different foods giving dietary advice, but will also define a tailored hygiene and prevention plan, based on the patient’s needs.

The dentist will give advice on the behaviours to limit and prevent damages to the odontostomatological system, such as:

  • not brushing teeth after vomiting episodes to avoid corroding the surface layer of already demineralized enamel
  • rinsing the mouth with water or a fluoride mouthwash
  • avoiding hard toothbrushes and abrasive toothpastes preferring toothbrushes with soft bristles and doing fluoride treatments such as mouthwashes and gels, able to increase the enamel resistance to acid attacks.

Later the constant monitoring of the pathology evolution will allow to promptly intercept injuries and slow them down with remineralizing treatments.
With the application of desensitizing solutions, it will be possible to relieve dentin hypersensitivity and proceed with any partial reconstructions of damaged teeth to restore resistance and aesthetics to the smile.

In the later and advanced stages of the disease, when a clear reduction in the vertical dimension of the teeth is associated with the loss of some elements, we will have to proceed with a prosthetic treatment.

In all cases, the earlier the action against food disorders is taken, the easier it will be to limit the damages and the smaller the extent of the interventions to undergo.

Disturbi alimentari: effetti sui nostri denti

disturbi alimentari e denti

Negli ultimi anni l’incidenza dei disturbi alimentari è in aumento. Ecco che anche gli specialisti del sorriso giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella cura del paziente.

 

 

 

 

 

Leggere i segnali

I segni delle conseguenze dei disturbi alimentari in atto sul cavo orale sono numerosi e interessano non solo i denti ma anche la mucosa, le ghiandole salivari, il parodonto e, in taluni casi, l’articolazione temporo-mandibolare.

Poiché parecchie manifestazioni oro-dentali del disturbo alimentare si presentano già nelle prime fasi della malattia. Se ben lette possono rappresentare un vero campanello di allarme per l’igienista dentale e l’odontoiatra. Questi professionisti potranno dunque effettuare un’analisi più approfondita e una diagnosi precoce, magari in collaborazione con il medico specialista nei disturbi dell’alimentazione.

Chiaramente il trattamento chiave consiste nella risoluzione del disturbo alla radice. Tuttavia è possibile trattare, almeno in parte, alcuni problemi che colpiscono la dentatura, migliorando momentaneamente la condizione del paziente che ne soffre.

Anoressia e bulimia

Nei casi di disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia, dove si cerca di “neutralizzare” l’apporto calorico ingerito tramite vomito autoindotto o lassativi, gli effetti degli acidi intestinali nel cavo orale, associati a una carenza nutrizionale, sono presto evidenti come:

  • Erosioni dentali provocate dalla demineralizzazione causata dall’acidità dei succhi gastrici a cui sono esposti i denti, associate allo spazzolamento – spesso intenso – successivo agli episodi di vomito
  • Discromie (cambio del colore dei denti) a causa dell’assottigliamento dello smalto che rende maggiormente visibile la dentina sottostante di colore giallastro- arancio
  • Sensibilità dentinale dovuta all’assottigliamento dello smalto posto a protezione degli stimoli termici, come caldo e freddo, meccanici (masticazione) e chimici dovuti agli zuccheri ingeriti
  • Assottigliamento, frattura e accorciamento dei margini dei denti incisivi a causa del loro naturale spessore ridotto e perché più esposti al passaggio degli acidi gastrici. Inizialmente sono soprattutto le superfici interne a soffrirne. Con il protrarsi del disturbo, tuttavia, i margini incisali si sfaldano o fratturano facendo assumere al sorriso un aspetto anziano. A lungo andare anche i denti posteriori potranno usurarsi, presentando un aspetto piatto con ridotta capacità masticatoria
  • Invecchiamento facciale per la perdita di supporto ai tessuti di labbra e guance con approfondimento delle rughe attorno alla bocca (periorali)
  • Sensazione di bocca secca per infiammazione e ridotto funzionamento delle ghiandole salivari
  • Comparsa di afte orali e dolori alle gengive
  • Maggiore esposizione agli attacchi cariosi
  • La riduzione della dimensione verticale dei denti può far insorgere patologie alle articolazioni temporo-mandibolari con alterazione dei normali movimenti funzionali della bocca

effetti dei disturbi alimentari sui denti

*cit da Articolo pubblicato sul Cosmetic Dentistry Itailan Edition, dicembre 2016.

Come può intervenire l’odontoiatra?

In una prima fase l’igienista o l’odontoiatra, non solo potranno istruire il paziente sulle proprietà cariogeniche dei diversi cibi con consigli alimentari, ma definiranno un piano di igiene e prevenzione ad hoc sulle esigenze del paziente.

Il dentista potrà consigliare comportamenti volti a limitare/prevenire i danni all’apparato odontosomatologico come:

  • non spazzolare i denti dopo l’episodio di vomito per evitare di corrodere lo strato superficiale di smalto già demineralizzato
  • meglio sciacquare la bocca con acqua o un collutorio al fluoro
  • evitare gli spazzolini duri e i dentifrici abrasivi, preferendo spazzolini dalle setole morbide e associando trattamenti al fluoro come collutori o gel, in grado di aumentare la resistenza dello smalto all’attacco degli acidi

Successivamente il costante monitoraggio dell’evoluzione della patologia consentirà di intercettare tempestivamente le lesioni e di rallentarle con trattamenti rimineralizzanti.
Sarà possibile alleviare l’ipersensibilità dentinale con l’applicazione di soluzioni desensibilizzanti e procedere con eventuali ricostruzioni parziali dei denti danneggiati per restituire resistenza ed estetica al sorriso.

Nelle fasi successive e avanzate della malattia, quando a una riduzione evidente della dimensione verticale dei denti si associa la perdita di alcuni elementi, si dovrà procedere con un trattamento protesico.

In tutti i casi, più precocemente si interviene più semplice sarà limitare i danni e minore sarà l’entità degli interventi da affrontare.